La fronte altissima, gli occhi piccoli e un po’ a mandorla, le labbra sottili, una barbetta bianca e un paio di occhiali enormi. Fisicamente, Primo Levi è fantastico, ed è bellissimo da disegnare, anche se non si riesce quasi mai a catturare la vita e la curiosità dei suoi occhi. Un giorno Philip Roth venne a trovarlo nella sua casa di Torino. Ne rimase incantato. Più tardi lo definì “un elfo, un giovane fauno di sessantasette anni e contemporaneamente un professore”. Potete verificarlo di persona, basta guardare qualche video su internet. Le prime cose che saltano agli occhi sono la vivacità, l’intelligenza curiosa, l’ironia e la precisione (chimica) nel parlare. Sembra che i suoi discorsi siano già pronti per essere trascritti, le esitazioni sono pochissime, le parole fuori posto nessuna. E le stesse cose si possono dire della sua scrittura.