Since then, at an uncertain hour,
that agony returns:
and till my ghastly tale is told
this heart within me burns.
Sono le parole di Coleridge che aprono l'ultimo libro di Primo Levi, I sommersi e i salvati, e Ad ora incerta è anche il titolo della sua raccolta di poesie. Perché la poesia per Levi arrivava ad ora incerta. Al ritorno da Auschwitz, erano poesie le prime cose che scrisse. La più famosa è quella che introduce Se questo è un uomo e che dà il titolo al libro. Di questa vena irrazionale e notturna - perché Levi per molto tempo scrisse di notte, rubando tempo al suo lavoro di chimico - non si parla quasi mai. Però chi guarda bene le copertine dei suoi libri può scoprire una cosa. L'immagine di copertina di L'altrui mestiere è un gufo disegnato al computer, anzi con uno dei primi computer (un Macintosh). E poi ci sono delle foto in cui Levi tiene in mano uno strano oggetto: una testa di gufo fatta con fili di rame intrecciati fra loro. Erano piccole "sculture" fatte in casa, e una di queste foto è sulla copertina di L'ultimo natale di guerra.
that agony returns:
and till my ghastly tale is told
this heart within me burns.
Sono le parole di Coleridge che aprono l'ultimo libro di Primo Levi, I sommersi e i salvati, e Ad ora incerta è anche il titolo della sua raccolta di poesie. Perché la poesia per Levi arrivava ad ora incerta. Al ritorno da Auschwitz, erano poesie le prime cose che scrisse. La più famosa è quella che introduce Se questo è un uomo e che dà il titolo al libro. Di questa vena irrazionale e notturna - perché Levi per molto tempo scrisse di notte, rubando tempo al suo lavoro di chimico - non si parla quasi mai. Però chi guarda bene le copertine dei suoi libri può scoprire una cosa. L'immagine di copertina di L'altrui mestiere è un gufo disegnato al computer, anzi con uno dei primi computer (un Macintosh). E poi ci sono delle foto in cui Levi tiene in mano uno strano oggetto: una testa di gufo fatta con fili di rame intrecciati fra loro. Erano piccole "sculture" fatte in casa, e una di queste foto è sulla copertina di L'ultimo natale di guerra.